Molta gente si chiede perché un'esperienza musicale durante la prima infanzia sia importante. I genitori in particolare sono interessati alla risposta perché saranno loro a portare i bambini alle lezioni di musica od a portarli in un nido che offra esperienze di musica per la prima infanzia. Credo sia importante per il bambino come individuo, è importante per la famiglia ed è importante per la società e la cultura. Per il bambino la musica è un altro modo di comunicare e nella società di oggi, nel 21° secolo, una delle maggiori preoccupazioni circa il crescere i ragazzi è che non abbiano abbastanza competenze comunicative da sviluppare efficaci relazioni con il prossimo sul piano personale e professionale.
La musica è un tipo di comunicazione. Specialmente nella primissima infanzia, dove la comunicazione tra bambino ed insegnante è così importante, è un punto cruciale della lezione, quando insegniamo a genitori e bambini a comunicare musicalmente riteniamo di promuovere competenze comunicative che alla fine contribuiranno alla vita del bambino, arricchiranno la famiglia e forse la società.
Sappiamo dalla ricerca sul linguaggio nella prima infanzia che i bambini elaborano aspetti complessi della lingua molto presto anche nel primo o secondo mese di vita. Molto prima che possano parlare, molto prima che possano usare il linguaggio per comunicare il loro cervello è in grado di elaborarne aspetti molto complessi. Se si guarda alla musica come ad un altro tipo di linguaggio perché è una stimolazione uditiva del bambino, perché ha un'organizzazione, ha una sintassi simile alla lingua, la musica per la prima infanzia fornisce al bambino un'opportunità di imparare un modo diverso di elaborare informazioni uditive che può contribuire alla crescita del cervello in termini di elaborazione audio orale, che può contribuire alla sua vita in termini di arricchimento, la musica è un modo per comunicare, e può invero assistere lo sviluppo del linguaggio. Non abbiamo dati di ricerca che supportino le idee su come si elabori mentalmente la musica, ma è logico assumere che sia elaborata alla stessa maniera del linguaggio od almeno in modo simile. Questo ci fornisce un ottimo oggetto di ricerca. Cercare di verificare il processo mentale nella musica così come nel linguaggio.
Come la musica per la prima infanzia può contribuire alla società? Se i bambini sono esposti alla musica molto presto nella loro vita e se vivono la musica in un ambiente piacevole, con i genitori o con altri adulti cui piace la musica, che la condividono, che comunicano in musica insieme, probabilmente porteranno avanti quella 'piacevolezza' fino all'età adulta. Quindi potrebbero poi diventare produttori di musica o loro stessi dei musicisti. Potrebbero diventare persone che sostengono le arti, per esempio aiutando i loro figli a diventare musicali, promuovere lo sviluppo di scuole di musica, andare all'Opera o a Concerti. Potrebbero anche diventare amministratori locali o nazionali che potranno sostenere le arti. Pertanto più presto il bambino vive una piacevole, divertente comunicazione musicale, più sarà possibile che questa diventi un aspetto fondamentale della sua vita. inoltre durante le lezioni di musica per la prima infanzia genitori e bambini imparano a comunicare attraverso la musica ed il gioco. La musica diventa un canale divertente della comunicazione genitore-bambino. Di norma insegniamo ai genitori alcuni giochi da portare a casa, da continuare con il bambino in modo che ci sia più musica a casa quando bambini e adulti hanno imparato a fare musica insieme alle lezioni di musica per la prima infanzia. Se il bambino è in un asilo nido che offre lezioni di Musica in Culla il bambino è lì senza il genitore, ma è lì con alcune educatrici, diversi altri bambini e lui non solo impara ad ascoltare la musica, a comunicare attraverso la musica con i suoi insegnanti, ma impara anche ad usare la musica per esprimere le sue emozioni. Forse lui non si sente tanto sicuro in assenza dei genitori e la musica lo aiuta a far uscire quelle emozioni, a sentirsi più sicuro e tranquillo nel suo ambiente.
Beth Bolton
Aprile 2008
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